20 Novembre. Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia
Ascoltare il Futuro per Difendere i Diritti dei Bambini
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l 20 novembre, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il mondo celebra e rinnova l’importanza dei diritti dei bambini. È una data simbolica: proprio il 20 novembre 1989, l’ONU adottò la Convenzione sui diritti dell’infanzia, il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo.
L'UNICEF ricorda che questa è una giornata “di azione globale, fatta dai bambini per i bambini”, un momento per ascoltare la loro voce, le loro esigenze e le loro aspettative. Il messaggio dell’anno è chiaro: “Ascolta il Futuro”.
Un invito rivolto a governi, istituzioni, famiglie e a ogni adulto perché scelgano di ascoltare davvero la voce dei bambini e degli adolescenti. Perché il futuro – il loro futuro – non può essere costruito senza di loro.
Ma cosa vuol dire, in concreto, ascoltare il futuro?Significa creare spazi in cui ogni bambina e bambino possa crescere riconosciuto, rispettato e protetto. E questo inizia da un luogo fondamentale della sua vita: la scuola.
Ascoltare il futuro significa dunque dare valore alla voce dei più piccoli e lavorare ogni giorno per garantire i loro diritti fondamentali, in primis il diritto all’istruzione.
Diritto all’Istruzione: La Base dei Diritti dei Bambini
Il diritto all’istruzione è uno dei pilastri della Convenzione ONU del 1989. Non riguarda soltanto l’accesso fisico alle aule, ma anche la possibilità di ricevere un’educazione di qualità, capace di valorizzare ogni studente. La scuola è il luogo in cui i diritti dei bambini crescono, socializzano, imparano quotidianamente. Garantire il diritto all’istruzione significa offrire non solo un banco, ma una vera opportunità di crescita. E questa qualità deve essere garantita, seguendo quattro pilastri fondamentali e complementari.

Accesso alla scuola: abbattere le barriere
In molte parti del mondo, ma anche nelle nostre comunità, ci sono ancora bambini che incontrano ostacoli nell’accesso alla scuola:
- differenze socioeconomiche;
- ostacoli linguistici e culturali;
- discriminazioni di genere;
- bisogni educativi speciali non adeguatamente sostenuti.
Difendere il diritto all’istruzione significa rimuovere questi ostacoli e garantire che ogni bambino – indipendentemente da provenienza, genere, condizione sociale o fragilità – possa imparare, crescere e realizzare il proprio potenziale.

Parità di Genere a Scuola: Un Pilastro per il Futuro
Promuovere la parità di genere nella scuola non è un tema secondario: è essenziale per costruire una società più giusta. La scuola è spesso il primo ambiente in cui emergono stereotipi che possono influenzare le scelte e l’autostima di bambine e bambini.
Superare gli stereotipi di genere nell’educazione
Stereotipi ancora diffusi come “le bambine sono più portate per le materie umanistiche” o “i bambini sono più bravi in matematica” rischiano di limitare il potenziale degli studenti.La scuola ha quindi il compito di:
- valorizzare competenze e talenti individuali;
- promuovere linguaggi inclusivi;
- proporre attività libere da aspettative di genere;
- incoraggiare bambine e bambini a esplorare tutti i campi del sapere.
Bambine e STEM: un diritto e una possibilità concreta
Le discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) sono ancora percepite come aree “maschili”. Tuttavia, numerose ricerche mostrano che le bambine hanno le stesse capacità dei coetanei maschi; ciò che manca spesso è incoraggiamento e rappresentazione. Per promuovere la parità di genere nelle STEM, molte scuole stanno sviluppando:
- laboratori STEM accessibili e coinvolgenti per tutti;
- incontri con modelli femminili (scienziate, ingegnere, informatiche);
- attività di coding e robotica aperte e inclusive;
- programmi di empowerment femminile che rafforzino la fiducia delle ragazze nelle proprie competenze scientifiche.
Incoraggiare le bambine nelle STEM significa agire concretamente per la parità di genere e per il loro futuro accesso a professioni altamente richieste.

Inclusione Scolastica: Accogliere Ogni Diversità
Uno dei temi più importanti quando si parla di diritti dei bambini a scuola è l’inclusione degli studenti con disabilità, neurodivergenze o BES (Bisogni Educatici Speciali). Una scuola davvero inclusiva riconosce che ogni bambino ha il diritto di apprendere secondo il proprio ritmo e attraverso le proprie modalità. Ascoltare il futuro significa dunque riconoscere che non esiste un’unica modalità di essere bambini, né un’unica modalità di apprendere. Come ogni persona adulta, bambine e bambini sono diversi tra loro, unici e speciali. E in questo, vanno visti, riconosciuti e supportati.
Scuola inclusiva: cosa significa davvero?
Una scuola inclusiva non si limita ad accogliere: si adatta.Significa:
- garantire accessibilità fisica e sensoriale;
- offrire strumenti compensativi e tecnologie assistive;
- proporre percorsi personalizzati (PEI, PDP);
- formare il personale docente;
- lavorare insieme alle famiglie e agli specialisti.
L’obiettivo non è “normalizzare”, ma valorizzare ogni differenza.
Inclusione degli studenti con disabilità
Gli studenti con disabilità fisiche, sensoriali o cognitive hanno diritto a:
- ambienti accessibili e sicuri;
- materiali didattici adattati;
- supporti educativi e insegnanti formati;
- relazioni positive con i compagni;
- una partecipazione piena alla vita scolastica.
Riconoscere questi diritti significa evitare esclusioni, stigmatizzazioni e discriminazioni.
Neurodivergenze e diritto all’educazione: autismo, ADHD, DSA
I bambini neurodivergenti (autismo, ADHD, dislessia, discalculia e altri DSA) spesso incontrano difficoltà che non derivano dalla loro condizione, ma dall'ambiente che non si adatta ai loro bisogni.
Una scuola inclusiva può fare molto attraverso:
- routine chiare;
- istruzioni esplicite;
- riduzione del sovraccarico sensoriale;
- pause strutturate;
- uso di interessi speciali come leva didattica;
- valutazioni differenziate eque.
Comprendere e rispettare la neurodiversità significa tutelare un diritto fondamentale: sentirsi riconosciuti.
L’inclusione non riguarda solo la struttura scolastica: coinvolge tutta la comunità.Per garantire i diritti dei bambini occorre promuovere:
- educazione emotiva;
- prevenzione del bullismo e del cyberbullismo;
- attività cooperative;
- ascolto attivo delle esigenze dei bambini;
- un linguaggio inclusivo e rispettoso.
Una scuola che favorisce l’empatia e la collaborazione diventa un ambiente in cui ogni bambino può sentirsi sicuro, accolto e valorizzato.
Ascoltare il Futuro: Un Impegno per Tutti
Il 20 novembre ci ricorda che i diritti dei bambini non sono un traguardo raggiunto una volta per tutte, ma un impegno quotidiano.“Ascoltare il futuro” significa:
- costruire una scuola inclusiva e accessibile;
- promuovere parità di genere e contrastare gli stereotipi;
- garantire un’educazione di qualità a tutti i bambini;
- dare spazio alla voce dei più giovani.
La scuola, più di ogni altro luogo, ha il potere di trasformare questi diritti in realtà.Il futuro è nelle mani dei bambini: ascoltarli oggi significa costruire un mondo migliore per domani.



